Traduzione
a cura della Dr.ssa Luciana Scalabrini
Dialoghi tratti dal volume: « Le pouvoir du moment présent
» Ed. Ariane, Canada 2000
D: Ho l’impressione che ho ancora
molto da imparare sugli ingranaggi della mente prima di
potermi avvicinare alla coscienza totale o al risveglio
spirituale.
R: In realtà, no. I problemi della
mente non si possono risolvere sul piano mentale. Quando
avete visto la base di questo disfunzionamento, non c’è
veramente molto altro che avete bisogno di imparare o capire.
Lo studio della complessità della mente farà
forse di voi un buon psicologico, ma questo non vi condurrà
sicuramente al di là della mente. Così come
lo studio della follia non è sufficiente a instaurare
la salute mentale. Avete già compreso il meccanismo
di base dello stato d’ incoscienza, cioè l’identificazione
con la mente, che crea un falso me, l’ego, e lo sostituisce
al nostro vero io, che irradia dall’Essere. E come
Gesù ha detto, voi diventate “un ramo tagliato
dalla vigna”.
I bisogni dell’ego sono infiniti.
Come questo si sente vulnerabile e minacciato, vive in uno
stato di paura e di bisogno. Dal momento in cui ne conoscete
la disfunzione fondamentale, non avete bisogno di esplorarne
gli innumerevoli aspetti. Nessun bisogno di farne una problematica
complessa. E’ inutile dire che l’ego adora questo.
Cerca costantemente di aggrapparsi a qualcosa per mantenere
e rafforzare il suo senso illusorio di sé. Si aggrapperà
dunque facilmente e volentieri ai vostri problemi.
Ecco perché in molte persone il
senso di un me è in gran parte intimamente legato
ai loro problemi.
Una volta stabilito il senso del me,
l’ultima cosa che vogliono è sbarazzarsi dei
problemi. Perché perderli è perdere il loro
me. L’ego può inconsciamente investire molto
nel dolore e nella sofferenza. Così, una volta che
avete riconosciuto che il fondamento dell’incoscienza
si basa sulla identificazione con la mente, che include
anche le emozioni, voi ne uscite. Diventati presenti. E
quando siete presenti, potete permettere alla mente d’essere
come è, senza lasciarvi prendere dai suoi ingranaggi.
La mente non è disfunzionale in sé, è
uno strumento meraviglioso. Il disfunzionamento si installa
quando cercate il vostro me e lo prendete per voi. Diventa
allora l’ego e prende totalmente il controllo della
vostra vita.
“L’Essere è
il vostro me più profondo”
D: Avete sottolineato quanto è
importante essere profondamente radicato o di abitare il
proprio corpo. Potete chiarire?
R: Il corpo può diventare un punto
di accesso alla sfera dell’ Essere. Parliamone più
in dettaglio.
D: Non sono del tutto certo di comprendere
cosa intendete con l’Essere.
R: “Dell’acqua? Cosa intendete
con quello? Non capisco” Ecco cosa direbbe un pesce
se avesse la mente umana. Per favore, smettete di voler
capire l’Essere. Avete già avuto delle percezioni
significative di ciò che è, ma la mente proverà
sempre a farlo entrare a forza in una scatola e di etichettarlo.
E’ impossibile. Non può diventare oggetto di
conoscenza. In realtà l’Essere, soggetto e
oggetto sono tutt’uno. Si può sentire l’Essere
come l’eterno “Io sono”, che è
al di là del nome e della forma; sentire, dunque
sapere che voi siete. Mantenersi in questo stato di radicamento
profondo è l’illuminazione, è la verità,
con la quale, secondo Gesù, sarete liberi.
D: Liberi da cosa?
R: Dall’illusione che non siete
niente di più del vostro corpo fisico e della vostra
mente. Questa “illusione del me” come la chiama
Buddha, costituisce l’errore fondamentale; liberati
dalla paura sotto i suoi innumerevoli travestimenti, che
non è, alla fine, che l’inevitabile conseguenza
di questa illusone e della vostra costante tortura fintanto
che il vostro senso d’identità proviene unicamente
da questa forma effimera e vulnerabile.
E liberiati, anche, dal peccato, che
è la sofferenza che infliggete a voi stessi e agli
altri, da così tanto tempo, che questo sentire illusorio
d’identità governa ciò che voi pensate,
dite e fate.