Figura emblematica
della causa del suo popolo e maestro spirituale tra i più
ascoltati del nostro tempo, il Dalai Lama occupa un posto
di assoluto prestigio nel nostro mondo turbolento, rumoroso,
aggressivo. La sua figura è diventata familiare all’opinione
pubblica internazionale soprattutto dopo che gli è
stato conferito il Premio Nobel per la Pace nel 1989 ma
la limpidezza del suo pensiero aveva già prima colpito
al cuore persone di culture e fedi anche molto lontane.
Immune dalla doppiezza del
linguaggio politico di oggi e dalle ipocrisie del politicamente
corretto, irremovibile nelle sue convinzioni, il Dalai Lama
non si stanca di promuovere il dialogo tra i popoli e le
culture. La sua visione della società è radicata
in una profonda comprensione della natura umana e ha come
obiettivo la piena realizzazione di ogni essere.
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DALAI LAMA
Biografia, storia del Tibet ed intervista. 9 Minuti
Intervista al Dalai Lama Ballarò-Molto bella 9 Minuti
Slideshow dalai lama and Tibet -Musicale
molto bello 5 Minuti
"Dalai Lama Renaissance" Documentary (with
Harrison Ford) #1 2,5 Minuti - Lingua inglese
PENSIERI DEL DALAI LAMA
giusto
atteggiamento
Non c'è possibilità di arrivare alla
felicità
con la rabbia.
Se in una situazione difficile si è internamente
disturbati, sopraffatti dal disagio mentale, allora
nessun aiuto potrà venire dalle cose esterne.
Tuttavia, se malgrado le difficoltà o i problemi
esteriori si conserva interiormente un atteggiamento
d'amore, di calore e di gentilezza, allora i problemi
possono essere affrontati ed accettati.
una
buona vita Non e' poi cosi' importante credere in dio oppure
no,
non e' poi cosi' importante credere nel buddha oppure
no:
condurre una buona vita e' importante.
(Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
il piacere
breve La breve euforia che sperimentiamo gratificando
i sensi è molto vicina
a quel che il tossicomane prova quando indulge nel
suo vizio.
Il provvisorio sollievo sarà presto seguito
dalla brama di averne ancora.
E proprio nello stesso modo in cui assumere droghe
alla fine causa
soltanto problemi, così anche quando decidiamo
decidiamo di soddisfare
i desideri immediati dei sensi. Bisogna riconoscere
che non ci può
essere speranza di appagamento permanente dei sensi.
Nel migliore dei casi, la felicità che si deriva
da un buon pasto
può durare soltanto finché non si è
affamati di nuovo.
l'esperienza
della felicita' Il problema non è il materialismo in quanto
tale, ma piuttosto l'implicita
convinzione che che la piena soddisfazione possa derivare
solo dalla
gratificazione dei sensi. A differenza degli animali,
la cui ricerca della felicità
è limitata alla sopravvivenza e all'immediata
gratificazione dei sensi,
noi esseri umani abbiamo la capacità di sperimentare
la felicità
a un livello più profondo che, una volta raggiunto,
può sommergere l'esperienza dell'infelicità.
la semplicita'
determinante Se la propria vita e' semplice, si sara'contenti
La semplicita' e' determinante per conseguire.
La felicita' e' essenziale avere pochi desideri.
Essere soddisfatti del cibo che ci basta per nutrirci,
degli abiti per vestirci e di un tetto per proteggerci
dagli agenti esterni.
Vi e', infine, un'intensa delizia
nell'abbandonare gli stati mentali erronei.
E nel coltivare quelli utili nella meditazione.
la vecchiaia
e la morte Puoi anche considerare la vecchiaia
e la morte
come cose negative,
indesiderabili e semplicemente
provare a dimenticartene.
Ma alla fine sono cose
che arriveranno comunque.
(Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
sperimentare
la felicita' Il problema non e' il materialismo in quanto tale.
Piuttosto, e' il presupposto di fondo che la piena
soddisfazione
possa risultare solo dalla gratificazione dei sensi.
Diversamente dagli animali, la cui ricerca della felicita'
e' limitata
alla sopravvivenza e alla soddisfazione immediata
dei desideri sensoriali,
noi esseri umani abbiamo la capacita' di sperimentare
la felicita'
a un livello piu' profondo che, una volta raggiunto,
puo' sovrastare le esperienze infelici.
(Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
La diaspora tibetana
Dopo la fuga in India di
S.S. il Dalai Lama, e ininterrottamente da quel momento,
profughi a decine di migliaia hanno cominciato a varcare
le frontiere dell'Himalaya cercando rifugio in India, nel
Bhutan, nel Nepal, spesso in condizioni disastrose. L'India,
paese già di per sé sovrappopolato, accolse
generosamente i profughi, ma mise a loro disposizione campi
profughi situati nelle pianure dell'Assam, il cui clima
era assolutamente inadatto a persone abituate all'aria sottile,
secca e fresca del Tibet; gli stenti patiti, la povertà,
il clima, la malnutrizione falcidiarono, nei prima anni,
i profughi tibetani.
Si calcola che più di 2 milioni di
persone, cioè più della metà della
popolazione tibetana del 1959, siano negli anni fuggiti
dal Tibet per cercare asilo in India, nel Nepal, in Europa,
negli Stati Uniti ed in Australia.
Dalla sua residenza di Dharamsala, in India,
il Dalai Lama si è adoperato instancabilmente per
riorganizzare la comunità in esilio e preservare
il retaggio culturale del suo popolo.
Grazie alla sua ispirazione le varie scuole hanno ritrovato
una maggiore unità, ed hanno collaborato nell'opera
grandiosa del preservare l'immenso patrimonio culturale
e spirituale del buddhismo tibetano, ricco di centinaia
di lignaggi di trasmissione degli insegnamenti e di decine
di migliaia di opere, trattati e commentari.
In India e in Nepal molti monasteri sono
stati ricostruiti; nel sud dell'India, a Sera, hanno ripreso
vita le grandi università monastiche. L'interesse
manifestato dagli occidentali per il buddhismo del Tibet
ha fatto sì che molti grandi maestri si siano recati
a dare insegnamenti in Occidente, dove sono stati fondati
numerosi centri di studio e di pratica, al punto che alcuni
hanno parlato di una "terza diffusione" del Buddhismo.
Dharamsala quindi è il cuore della
diaspora e sede del governo tibetano in esilio. Nei primi
anni Sessanta furono ricostituiti l'Accademia del teatro
tibetano, il centro medico, la biblioteca e gli archivi,
ormai un punto di riferimento fondamentale per gli studiosi
di tutto il mondo.
I rifugiati godono di un proprio sistema scolastico nell'ambito
del sistema educativo indiano, il che consente ai giovani
tibetani di imparare la lingua, la storia e i fondamenti
della religione tibetani. Molti sono ancora, come nel Tibet
tradizionale, i monaci e le monache: oltre ventimila, circa
un sesto della popolazione in esilio. Il piano di studi
dei monasteri rimane quello tradizionale, con poche modifiche
negli studi e nelle pratiche spirituali, anche se è
stato aggiunto un po' di insegnamento moderno, secolare,
per meglio orientare i religiosi nel mondo contemporaneo
I contatti con la madrepatria continuano
mediante i commerci. Ogni anno molti tibetani mandano clandestinamente
i propri figli in India perché vengano educati nella
cultura e nella religione tradizionali; questi bambini vengono
accolti nei TCV, Tibetan Children's Villages, fondati e
diretti dalla sorella del XIV Dalai Lama.
Vedi: www.tcewf.org/schools/tcv.html, nel sito ufficiale
del Tibetan Children's Educational and Welfare Fund.
"Prima di addormentarmi, penso sempre per qualche minuto.
Penso alla gente in Tibet. A quello che sta soffrendo, al
suo dolore. E mentalmente recito una preghiera di ringraziamento
per essere libero. Un rifugiato, ma libero. Che può
parlare per il suo popolo e cercare di alleviarne le sofferenze"
(Piero Verni, "Il Dalai Lama", pag 154)
Articolo tratto dal sito ufficiale Dalai Lama Italiano -
www.dalailama.it
I LIBRI DEL DALAI
LAMA
Dalai
Lama Consigli
per la Vita Parole
di saggezza del maestro buddhista per sciogliere
dubbi e interrogativi del nostro tempo
Compralo
su Macrolibrarsi
Questo l’ammonimento del Dalai Lama, pacato
ma fermo nella sostanza. In realtà, l’uomo
moderno dovrebbe semplicemente prendere atto che,
benché i beni materiali siano estremamente
utili, certamentenon possono risolvere tutti i problemi.
Il fatto che la nostra società materialista
sia mentalmente irrequieta e frustrata dimostra
che, dopo tutto, siamo solo esseri umani e, in quanto
tali, molto diversi dagli oggetti inanimati.
Per cui dovremmo rivalutare le nostre capacità
interiori e i valori spirituali. Quale migliore
occasione per riflettere su questi importantissimi
temi se non quella di attingere alla sapienza
del Dalai Lama. Ecco una serie di lezioni di vita
forniteci dal capo spirituale del buddhismo tibetano.
Compralo
su Macrolibrarsi "Qualsiasi azione
positiva", afferma un celebre testo del buddhismo,
"può essere distrutta da un solo momento
d'ira". Tra le tante sentenze del pensiero
orientale, nessuna forse ci è più
familiare di questa. Fenomeno endemico della nostra
cultura, l'ira costituisce, infatti, una delle radici
indiscusse dell'infelicità, della sofferenza,
della discordia e della violenza che caratterizzano
il nostro mondo. Viene manifestata centinaia di
volte al giorno dai media. La si ritrova nel modo
in cui vengono regolate le controversie nella nostra
società; nel modo in cui i leader politici
si comportano nelle aule del Parlamento; nell'aumento
della violenza domestica e nei maltrattamenti contro
i bambini; nel senso di odio verso noi stessi che
pervade la nostra cultura.
L'antidoto contro l'ira è la pazienza,
coltivata dalla quasi totalità delle religioni
e degli antichi saperi, ma elevata a vera e propria
arte soltanto dal buddhismo.
Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, svela in questo
libro le principali tecniche dell'arte di essere
pazienti, e mostra come la pazienza non presupponga
affatto passività e arrendevolezza ma,
all'opposto, saldezza e risolutezza di carattere.
Compralo
su Macrolibrarsi
Ogni volta che il Dalai Lama parla di perdono ama
raccontare la storia di un monaco di Lhasa che conobbe
prima dell'occupazione cinese del Tibet. "Lopon-la
fu incarcerato e torturato dai cinesi. Rimase prigioniero
per diciotto anni. Poi, finalmente libero, venne
in India. Gli chiesi se avesse mai avuto paura e
mi disse: 'Sì, c'era una cosa di cui avevo
paura. Avevo paura di perdere la compassione verso
i cinesi'." In un mondo dove l'ansia e l'egoismo
sembrano essere dominanti, il leader del buddhismo
tibetano ci invita a riscoprire "la saggezza
del perdono" e l'importanza cruciale dell'unico
sentimento in grado di combattere rabbia e odio.
I nemici possono essere i nostri più preziosi
maestri e offrirci la possibilità di coltivare
qualità come la compassione e l'altruismo,
fondamenti della vera felicità e di un'autentica
crescita individuale e sociale, e colonne portanti
della stessa pratica spirituale del Dalai Lama.
Le sue parole ci aiutano a riflettere sui grandi
temi del buddhismo alla luce degli avvenimenti
a noi contemporanei, offrendoci l'eccezionale
ritratto pubblico e privato di una personalità
straordinaria e di un uomo dall'incrollabile fede
nell'amore tra gli uomini.
Compralo
su Macrolibrarsi
Un maestro spirituale del nostro tempo offre riflessioni
e suggerimenti per realizzare nella nostra vita
la saggezza antica e sempre attuale del buddismo
tibetano. In un linguaggio semplice e accessibile
il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace nel 1989,
invita a raggiungere un equilibrio spirituale e
ad avviare un dialogo sereno con se stessi e, con
gli altri. Toccando i temi fondamentali dell’esistenza
questo libro parla al cuore di ciascuno di noi insegnandoci
a realizzare la pace interiore.
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Conoscere se stessi, controllare le emozioni distruttive,
sconfiggere l'egoismo personale per aprirsi agli
altri attraverso l'esercizio quotidiano alla compassione:
ecco i precetti che il buddhismo indica come gli
ingredienti fondamentali per un'esistenza più
felice.
Ma questa è veramente una via percorribile
per noi occidentali, costantemente indirizzati a
modelli di vita tutti incentrati sulla competizione
e il successo? Come possiamo conciliare il percorso
suggerito dalla saggezza orientale per raggiungere
la felicità interiore con la complessità
delle sfide che la società ogni giorno ci
propone?
Il lavoro orienta, nel bene e nel male, le esistenze
di tutti noi, impegna gran parte delle nostre energie,
definisce in qualche misura le nostre identità.
Come fare, dunque, per vivere al meglio un aspetto
così importante della nostra vita? A queste
domande il Dalai Lama dà risposte realistiche,
accompagnate da esempi concreti, facendo di questo
libro uno strumento inestimabile di forza e di serenità
per tutti.
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Compassione, risveglio, amore, morte, rinascita,
meditazione, pace, felicità: gli ammaestramenti
contenuti in questo libro ben riassumono il messaggio
spirituale di questo grande leader religioso, venerato
in tutto il mondo, che si esprime attraverso un
linguaggio accessibile a tutti e che avvicina gli
altri grazie alla manifestazione ineffabile della
sua pace interiore.
Tratti dalle opere e dagli interventi pubblici del
Dalai Lama, questi insegnamenti colpiscono per il
loro carattere atemporale e profondamente moderno.
I valori che li ispirano varcano i confini delle
religioni, dei popoli e delle culture per abbracciare
aprirsi il al più autentico ecumenismo.
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su Macrolibrarsi
Il Dalai Lama commenta un classico del Buddhismo
indiano, un testo in versi antichissimo: in particolare
il nono capitolo, intitolato "Saggezza".
Attraverso la sua illuminante interpretazione -
ricca di consigli, suggerimenti pratici, esempi
che sanno parlare direttamente al cuore del lettore
- possiamo arrivare a una saggezza "quotidiana",
matura, concreta, che risponde positivamente alla
domanda: è possibile, per gli uomini dei
nostri tempi - spesso così superficiali e
dispersivi - sviluppare la saggezza, viverla nell'esistenza
quotidiana, e raggiungere così un'autentica
serenità, un duraturo benessere interiore
e, soprattutto, una "compassionevole"
armonia con tutte le creature dell'universo?
Compralo
su Macrolibrarsi "Tutti muoiono, ma
nessuno è morto" recita un proverbio
tibetano. Ed è su questo tema che si concentra
la riflessione del Dalai Lama, una riflessione serena
e confortante volta a liberarci da ansie e paure
per un evento che, se affrontato con la giusta preparazione
e la necessaria consapevolezza, diventa più
facile da accettare e cessa perfino di spaventarci.
Spunto e filo conduttore di queste pagine è
un componimento in diciassette strofe scritto nel
XVII secolo dal primo Panchen Lama, un poema che
si articola in una serie di desideri da esprimere
affinché, al momento della morte, la nostra
mente reagisca in modo virtuoso.
Partendo da qui e attingendo a una vasta gamma di
esperienze e di tradizioni orali e scritte, il Dalai
Lama analizza e commenta il significato delle strofe
a una a una e descrive in modo dettagliato le fasi
della morte, dello stato intermedio tra una vita
e l'altra e della rinascita. Si sofferma, in particolare,
sulle otto fasi che tutti noi attraversiamo nel
morire: quelle che riguardano il crollo dei quattro
elementi che compongono il corpo (terra, acqua,
fuoco e vento) e quelle che concernono il crollo
della coscienza fino al livello più recondito,
la cosiddetta "mente della chiara luce".
Viene così delineata una sorta di mappatura
degli stati mentali più profondi che si
manifestano nella vita quotidiana e che di solito
passano inosservati. Sono gli stessi che sperimentiamo
quando ci addormentiamo, finiamo un sogno, sveniamo,
starnutiamo o raggiungiamo l'orgasmo, che non
a caso viene anche chiamato "piccola morte".
Attraverso un'analisi lucida ed efficace, il
Dalai Lama ci spiega, inoltre, come arricchire
la nostra permanenza sulla terra, per morire senza
timori o afflizioni e raggiungere la migliore
delle reincarnazioni. L'obiettivo ultimo è,
come sempre, progredire lungo il sentiero dell'illuminazione.
Compralo
su Macrolibrarsi
Un uomo comune, con responsabilità lavorative
e familiari, può raggiungere il nirvana o
l'Illuminazione? Un manager indaffarato può
coltivare la spiritualità? Le emozioni negative
sono tutte uguali o ne esistono di tipi diversi?
Come possiamo rimanere sereni di fronte alle ingiustizie
umane e alle devastazioni ambientali? Nell'ultimo
libro Sua Santità il Dalai Lama risponde
a queste e ad altre domande interpretando l'ineguagliabile
saggezza del Buddha e adattandola al mondo contemporaneo.
Parla delle molte strade che conducono alla realizzazione
di sé, del bisogno di superare le emozioni
negative per sviluppare la consapevolezza. Saggio,
compassionevole e pragmatico, guida il lettore sul
sentiero che conduce alla vera liberazione e offre
importanti consigli su tematiche quotidiane: come
liberarci delle afflizioni sentimentali e dai piccoli
risentimenti, come trasformare l'ansia e la depressione
in felicità.
Compralo
su Macrolibrarsi
Figura emblematica della causa del suo popolo e
maestro spirituale tra i più ascoltati del
nostro tempo, il Dalai Lama occupa un posto di assoluto
prestigio nel nostro mondo turbolento, rumoroso,
aggressivo. La sua figura è diventata familiare
all’opinione pubblica internazionale soprattutto
dopo che gli è stato conferito il Premio
Nobel per la Pace nel 1989 ma la limpidezza del
suo pensiero aveva già prima colpito al cuore
persone di culture e fedi anche molto lontane.
Immune dalla doppiezza del linguaggio politico
di oggi e dalle ipocrisie del politicamente corretto,
irremovibile nelle sue convinzioni, il Dalai Lama
non si stanca di promuovere il dialogo tra i popoli
e le culture. La sua visione della società
è radicata in una profonda comprensione
della natura umana e ha come obiettivo la piena
realizzazione di ogni essere.
Particolarmente attenta all’evoluzione
della situazione in Tibet e presso la comunità
tibetana in esilio, Claude B. Levenson intreccia
da più di vent’anni un dialogo serrato
e ad ampio raggio con il Dalai Lama, incontrato
in tante occasioni più o meno ufficiali
a Dharamsala come a Bangalore, a Ulaanbaatar come
a Roma, a Spalato come ad Assisi. Da questi incontri
privilegiati scaturisce il ritratto di un maestro
di saggezza la cui idea del mondo precorre i tempi
e la cui acutezza si dimostra una volta di più
un patrimonio prezioso per l’esistenza di
tutti noi.
Compralo
su Macrolibrarsi
Le affinità profonde tra l'insegnamento del
Buddha e quello di Gesù Cristo esaminate,
con serenità e raccoglimento, da Sua Santità
il Dalai Lama. Un libro sincero e suggestivo che
si pone come pietra miliare sul cammino del dialogo
tra le diverse religioni.
Compralo
su Macrolibrarsi
Nella tradizione tibetana, i "Consigli del
cuore" sono gli ammonimenti che i grandi maestri
davano a chi si recava a consultarli. Un'usanza
che il Dalai Lama ha voluto riprendere, offrendo
una serie di brevi riflessioni destinate ad accompagnare
il lettore nel corso di tutta la vita, indipendentemente
dalle sue credenze religiose. Rivolgendosi con compassione
a ogni uomo e a ogni donna secondo la sua età,
il suo stato d'animo, la sua particolare situazione
e il suo ruolo nella società, Sua Santità
illustra un pensiero di grande profondità,
sintetizzando in parole semplici le scelte fondamentali
nella vita di ciascuno. Il messaggio di questo grande
uomo, infaticabile pellegrino della pace nel mondo,
diventa così una piccola guida spirituale
da tenere sempre accanto: per assorbirne la serenità
e la saggezza, per trovare a ogni domanda una risposta
luminosa e consolatrice.
CONSIGLIATO !!! Compralo
su Macrolibrarsi
Che cosa occorre per essere felici? Il denaro? Il
successo? L'amore? La stima degli altri? E' un interrogativo
che da sempre l'uomo si pone senza sapersi dare
una risposta. Il Dalai Lama, rivolgendosi a tutti,
indipendentemente dalle condizioni o dalle storie
personali, dalla religione o dalla cultura, ci spiega
come per raggiungere la felicità siano necessari
una disciplina e un metodo interiori che ci aiutino
a combattere gli stati mentali negativi (la rabbia,
l'odio, l'avidità) e a coltivare gli stati
mentali positivi (la gentilezza, la generosità,
la tolleranza verso gli altri).
L'Arte della Felicità non attinge quindi
a credenze religiose o verità assolute, ma
è la conquista e l'esercizio di una pratica
quotidiana, difficile ma possibile: conoscere se
stessi, capire le ragioni degli altri, aprirsi al
diverso e guardare le cose in modo nuovo. In una
parola, riscoprire la qualità umana per eccellenza:
la compassione. Insegnandoci a trasformare le avversità
in occasioni per conquistare una stabile e profonda
serenità interiore, il Dalai Lama ci rivela
così come sconfiggere l'ansia, l'insicurezza,
la collera e lo sconforto, per vivere meglio con
se stessi e con gli altri.
Compralo
su Macrolibrarsi "In questo libro Sua
Santità Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, offre
una chiara e penetrante panoramica della pratica
buddhista tibetana, ponendo come sempre l'accento
sulla pratica dell'amore, della gentilezza e della
responsabilità universale. Il suo è
un invito a essere consapevoli e presenti in ogni
momento, costantemente vigili nel controllo dei
nostri atteggiamenti, delle nostre azioni e motivazioni,
a impegnarci in una seria indagine sul funzionamento
della nostra mente e a cercare di apportare mutamenti
positivi all'interno di noi stessi. Insignito nel
1989 del premio Nobel per la pace, il Dalai Lama
è universalmente rispettato come uno dei
più importanti leader spirituali. Questo
libro è per tutti noi un'ottima occasione
per accostarci a un grande uomo e ai suoi insegnamenti."
Compralo
su Macrolibrarsi
Nel maggio del 2001, in un laboratorio dell'Università
del Wisconsin, un monaco buddista venne sottoposto
a un curioso esperimento: gli venne chiesto di raccogliersi
in meditazione indossando una calotta collegata,
attraverso un centinaio di sensori, a una macchina
capace di registrare ogni minimo mutamento in corso
nel suo cervello. Nel momento in cui il monaco diresse
la sua compassione verso il bene di un'altra persona,
i sensori registrarono un profondo cambiamento della
sua condizione psichica: aveva raggiunto uno stato
di pura gioia, di serena felicità. Come racconta
Daniel Goleman, l'uomo aveva cancellato da sé
ogni traccia dei "tre veleni" della mente,
le tre "emozioni distruttive": la rabbia,
il desiderio e l'illusione.
Come è possibile per ciascuno di noi raggiungere
un simile risultato? Per dare una risposta a questa
e altre domande sul funzionamento della psiche umana
si sono incontrati a Dharamsala, ai piedi dell'Himalaia,
il Dalai Lama e un gruppo di psicologi, filosofi
e neuroscienziati occidentali. Ne è nato
un vivace dibattito tra chi possiede una millenaria
pratica di introspezione e chi, avvalendosi dei
più sofisticati strumenti offerti dalle scienze
cognitive, riesce oggi a "leggere nella mente".
Dalle parole e dall'insegnamento del Dalai Lama
apprendiamo che nessuno dei tre veleni è
innato nella mente dell'uomo e che la cura dello
spirito può aiutarci a trasformare emozioni
negative in sentimenti positivi. Goleman, dal canto
suo, ci mostra come alcune terapie psichiche e comportamentali
possano rimuovere le cause psicologiche e fisiche
anche delle nostre peggiori pulsioni.