Il Digiuno come terapia di guarigione
Non esiste altra terapia che abbia effetti così radicali
sull' organismo umano come il digiuno: il primo è
l'eliminazione delle riserve di adipe superfluo che si costituiscono
nel tempo a causa di un' alimentazione sbagliata, il secondo
l'eliminazione di scorie e tossine che si depositano nei
tessuti, il terzo lo stimolo del ricambio e il calo della
tensione accumulatasi nel sistema neurovegetativo.
Per questi effetti così profondi, che interessano
l'organismo nella sua interezza e complessità, il
digiuno terapeutico può essere paragonato a un intervento
incruento che, in modo altrettanto radicale, anche se di
solito molto circoscritto, elimina la causa della malattia.
Indicazioni e
controindicazioni
Il digiuno, in quanto strumento terapeutico e di prevenzione,
è indicato in un ampio spettro di casi.
Rispondono particolarmente bene al digiuno le malattie
tipiche della nostra civiltà che dipendono dagli
errori di alimentazione e da uno stile di vita sbagliato.
Avendo effetti tanto estesi, può tuttavia avere anche
qualche controindicazione: alcune malattie non rispondono
a questa terapia o addirittura peggiorano. Perciò
prima di sottoporsi a un digiuno è sempre opportuno
consultare un medico o uno specialista.
Digiuno: radicale rigenerazione
Per rigenerazione si intende quel cambiamento delle condizioni
fisiche e/ o spirituali, che stimola principalmente i meccanismi
naturali di rinnovamento fisico e spirituale. Le terapie
di questo genere non sono specifiche e non combattono malattie
particolari, ma consentono all'uomo di difendersi meglio
da fattori di rischio (prevenzione) o di eliminare le cause
di malattie o disturbi già esistenti. Sono indicate
soprattutto contro le affezioni croniche che non rispondono
più ad alcuna altra terapia.
Tra i vari metodi che stimolano la rigenerazione, quello
del digiuno terapeutico occupa senz'altro una posizione
privilegiata. il nostro organismo è abituato ad assumere
periodicamente una certa quantità di alimenti e regola
quindi i propri ritmi in base a ciò. Digiunare interrompe
radicalmente questi ritmi e stimola quindi il rinnovamento
delle diverse funzioni fisiologiche, mentali e spirituali.
La depurazione
interna profonda
Un' alimentazione sbagliata, la vita sedentaria, l'abuso
di alcool e tabacco e, in misura sempre maggiore, l'inquinamento
ambientale favoriscono l'accumulo di scorie e tossine nelle
cellule e nei tessuti dell' organismo, che, aggravato spesso
dalla stitichezza cronica, è causa di molte malattie.
In particolare, favorisce le malattie di tipo reumatico,
causa la comparsa precoce dei sintomi dell'invecchiamento,
altera il ricambio e può favorire anche la comparsa
dei tumori.
È quindi periodicamente necessario eliminare le scorie
e disintossicare l'organismo, e il digiuno terapeutico è
senza dubbio il mezzo migliore.
Quando il nostro organismo non riceve più cibo, cerca
innanzitutto di mantenere le normali condizioni utilizzando
le sue scorte di grassi e zuccheri e rallentando i processi
del ricambio per risparmiare energia. Dopo 2-3 giorni, quando
ha esaurito le riserve zuccherine presenti nel fegato e
nei muscoli, si adatta rapidamente alla nuova situazione
«funzionando in economia» e, a tal fine, agisce
sul sistema neurovegatativo: il nervo vago assume in queste
circostanze un ruolo di primo piano. Questo nervo, che insieme
ad altri costituisce il parasimpatico, una parte del sistema
nervoso che non siamo in grado di controllare con la volontà,
sospende importanti funzioni organiche, favorendo il riposo
e la distensione. Il suo antagonista, il sistema simpatico,
svolge invece un'azione stimolante delle stesse funzioni
e favorisce quindi il consumo di energia.
Poiché il comandamento supremo per il nostro organismo
è sopravvivere, durante un digiuno non farà
uso di sostanze essenziali per ottenere energia: questo
pericolo esiste soltanto quando il digiuno si prolunga oltre
certi limiti. Le riserve zuccherine finiscono in fretta
e allora l'organismo per produrre attacca i grassi, presenti
in quantità diverse da persona a persona.
L'organismo, però, «cerca» anche altre
fonti di energia e ricorre ad altre sostanze presenti in
quantità eccedente: sono soprattutto cellule o tessuti
vecchi, indeboliti e malati, sottoprodotti di processi infiammatori,
che il sangue non è in grado di eliminare completamente,
e scorie di altro genere.
In questo modo cellule e tessuti riprendono presto a «respirare»,
si rigenerano e quindi ringiovaniscono. La rinuncia ad alimentarsi
stimola anche le difese naturali dell' organismo e i meccanismi
di disintossicazione: in questo modo si eliminano le cause
di alcune malattie, nonché le tossine che non possono
essere utilizzate come i depositi organici di altro genere
per produrre energia, come, per esempio, i residui chimici
e gli additivi presenti negli alimenti, le sostanze tossiche
presenti nell'ambiente (piombo, cadmio, ecc.) e i residui
dei medicinali assunti. Oggi li si trovano nell' organismo
di tutti perché nessuno può sfuggire all'inquinamento
ambientai e, che influisce anche sui prodotti provenienti
da colture biologiche. Il digiuno terapeutico, consentendoci
di disintossicarci e di eliminare queste scorie, è
perciò più importante che mai.
La generale disintossicazione di tutto l'organismo comporta
anche un grande sforzo, soprattutto per il sangue che deve
trasportare scorie e tossine, per il ricambio che brucia
le riserve, per il fegato che funge da centrale di disintossicazione
e per i reni e l'intestino, attraverso i quali si eliminano
le scorie. Finché può concentrarsi sui processi
di disintossicazione e' difendersi dalle malattie, l'organismo
non deve sostenere sforzi eccessivi: ecco perché
il digiuno è più efficace a questo scopo di
altre terapie disintossicanti (come le cure di depurazione
del sangue, per esempio) in cui l'organismo, attraverso
gli alimenti, assume altre tossine o produce altre scorie
con il metabolismo.
Una così radicale disintossicazione favorisce la
rigenerazione e il ringiovanimento, rafforza le funzioni
organiche e attiva il sistema immunitario, effetti che si
fanno sentire per lungo tempo e che comunque si possono
rinnovare ripetendo la cura.
Il periodo migliore in cui sottoporsi a un digiuno terapeutico
è la primavera, perché nei freddi mesi autunnali
e invernali gran parte di noi segue abitudini ancora meno
salutari che nel resto dell' anno e a primavera nel nostro
sangue si sono ormai accumulate molte scorie e tossine che
contribuiscono a provocare un diffuso senso di stanchezza.
Una settimana di digiuno a primavera di solito basta per
eliminare questa condizione e per ritornare in forma per
l'estate. Si può poi ripetere la settimana di digiuno
in autunno per stimolare il sistema immunitario e aumentare
quindi la resistenza dell' organismo ai maggiori rischi
di infezioni virali nei mesi d'inverno.
Eliminazione del
sovrappeso
L'uomo moderno assume troppe calorie e troppi grassi: l'apporto
calorico medio è, cioè, superiore a quello
necessario all' organismo per muoversi e svolgere le funzioni
vitali. L'eccesso ponderale è quindi molto diffuso
in tutti i Paesi industrializzati ed è uno dei maggiori
fattori di rischio: cuore, vasi sanguigni, metabolismo e
organi dell'apparato digerente sono le parti del nostro
organismo che più soffrono di quella che potremmo
definire la malattia del secolo.
Gran parte di coloro che sono sovrappeso sono consci, almeno
in parte, dei danni che i loro chili in più provocano
alla salute e tuttavia continuano a mangiare molto, pur
con qualche senso di colpa. Di tanto in tanto seguono una
cura dimagrante, sempre con poco entusiasmo, ma poi ricadono
nel giro di breve tempo nelle vecchie abitudini alimentari
e riacquistano l'eccesso ponderale perduto,
Il Testo è tratto da libro "Il digiuno
terapeutico di Gerhard Leibold - Ed. Tecniche Nuove"
Il libro è acquistabile in tutte le librerie oppure
Lo
trovi su Macrolibrarsi -
PROSSIMO DIGIUNO IN PROGRAMMA
Scarica la locandina
in formato PDF
con il programma completo
Clicca
qui
tempo
per lo scaricamento circa 2 minuti